Gdb: Di Michele? “Chi non vuole rimanere al Toro, è libero di andarsene”

Mister, sorpreso dall’epilogo Di Michele?
“No, si è fatta la volontà di chi voleva essere ceduto. Siamo riusciti ad ottemperare i desideri di David. Lui, infatti, non ha mai fatto mistero di volersene andare già prima che io ritornassi a Torino. Io con lui non ho mai avuto problemi e nei nostri rapporti interpersonali lui non ha mai eccepito qualcosa”.

Però Di Michele ha dichiarato alla stampa di non sentirsi stimato da lei. 
“Con me David diceva delle cose, con voi altre, con il Presidente altre ancora. Per quanto mi riguarda, e lo ripeto, io con Di Michele non ho mai avuto problemi. Quello che è stato scritto sui giornali è stata, probabilmente, una strumentalizzazione precisa, creata per poter raggiungere determinati scopi”.

La sua partenza le lascia l’amaro in bocca? 
“Io non sono mai felice quando perdo un giocatore. E lancio un monito: Tutti devono essere felici di giocare nel Torino. Se qualcuno rema dalla parte contraria lo butto giù dalla barca. Voglio essere chiaro, tutti quanti devono rimboccarsi le maniche e lavorare nella stessa direzione. Ho letto che potrei avere dei problemi a gestire 26 giocatori. Non ho alcun problema, lo garantisco. Nessuno”

Ma lei, in definitiva, su Di Michele cosa pensa? 
“Che è un grande giocatore, in possesso di qualità tecniche superiori”.

Cairo ha sempre dichiarato che era incedibile. 
“Ma purtroppo, Di Michele, nella sua testa, si sentiva cedibilissimo. In sede di mercato, comunque, si dice tutto ed il contrario di tutto. E mi pare logico”.

Rischiano di esserci altre situazioni simili? 
“No, assolutamente. Chiunque ha la possibilità di giocare e ritagliarsi il proprio spazio. Faccio un esempio: Rubin contro il Brescia era in tribuna. Alla prima di campionato, invece, dov’era? Titolare sulla fascia mancina. Capite cosa intendo? Aggiungo, però, che degli attuali giocatori in rosa sarà preso in considerazione chi, con gli atteggiamenti, mostrerà gioia, volitività, ed impegno, allenandosi con serenità”.

Ma non pensa che Abbruscato sia deluso da come si è concluso il mercato? 
“Per niente. Anzi, quando si pensava che potesse andare al Genoa, Elvis è venuto da me e mi ha detto: “Mister, le giuro, mi dispiace andare via dal Torino. Ecco, questo è lo spirito di Abbruscato. Un giocatore che si sacrifica, che ha voglia di allenarsi bene e di farsi notare. Lui per me è importante e so che quest’anno potrà togliersi delle soddisfazioni e trovare spazio adeguato”.

Come giudica il mercato della società? 
“Soddisfacente. Siamo riusciti a centrare quasi tutti gli obiettivi che ci eravamo prefissati. Ci è mancato soltanto un giocatore, Tettey, ma non è stata colpa nostra. Purtroppo nelle compravendite non c’è solo l’acquirente ma anche il venditore…” .

Mister, la vittoria col Lecce è una buona iniezione di fiducia per tutti, squadra e tifosi. 
“Certo, anche se qui, purtroppo, l’ambiente si esalta e si abbatte con facilità estrema. E non bisogna guardare la classifica dopo soltanto una partita. Non ha alcun senso, ovviamente. In questo periodo i risultati sono abbastanza strani e domenica se ne è avuta una prova”.

Ma la squadra come sta? 
“E’ consapevole di aver fatto una grande partita. Abbiamo lavorato sodo in estate e ora dobbiamo continuare su questa strada.

Nelle ultime ore si parla di Sereni prossimo ad una convocazione in Nazionale a causa della indisponibilità di Amelia. 
“Glielo auguro, se la merita. Anche domenica è stato bravissimo quando è dovuto intervenire. Spero per lui che possa ricevere la convocazione”.

Mister, ma per lei questa è la squadra più forte che hai mai allenato? 
“No, per ora. Potrebbe. Potrebbe essere quella più forte. Potrebbe diventarlo…”.

Fonte: Redazione