L’ANALISI DI URUGUAY – INGHILTERRA A CURA DI GIANNI DE BIASI

URUGUAY-INGHILTERRA: LA CHIAVE È IL CENTROCAMPO.

La partita di questa sera segna lo spartiacque tra vincere e sperare e tra dentro o fuori. Chi perderà dovrà inevitabilmente fare le valigie e tornare a casa. Tutte e due le squadre sono reduci da due sconfitte, diverse per sostanza di prestazione, comunque con un passo falso all’esordio. L’Inghilterra, opposta all’Italia, ha perso a testa alta e ha creato parecchi problemi ai ragazzi di Prandelli, specialmente con il veloce e agile Sterling, il miglior giocatore inglese.L’Uruguay è andato incontro ad una sconfitta a sorpresa, contro il Costarica dopo essere passato in vantaggio nel primo tempo, ha subito la rimonta e il sorpasso da parte degli uomini di Jorge Luis Pinto.

Queste sono le premesse per l’incontro odierno, “l’ultima spiaggia” non ha mai aiutato i protagonisti, per entrambi ci sono le stesse condizioni psicologiche, con un “carico interno” veramente pesante. Entrambe le formazioni sono partite per recitare un ruolo da protagoniste nel torneo, avvalendosi di rose sicuramente interessanti, con giocatori di buon livello. Nell’Uruguay spiccano tra gli altri quattro giocatori che in questa stagione hanno vinto nei rispettivi campionati, Cavani vincitore con il PSG,Godin neo-vincitore a sorpresa della Liga con l’Atletico, e Caceres anche lui vincitore con la Juve eFernando Muslera con il Galatasaray.

Anche la rosa di giocatori a disposizione di Mr. Hodgson è di buon livello, con giocatori esperti e con esperienza internazionale: Gerrard è il veterano, grande combattente che sa sempre ritagliarsi un ruolo da protagonista all’interno della squadra. Rooney giocatore che ha perso la giocata ad effetto, ma ha messo continuità nella sua prestazione. Sterling ha meravigliato nella partita contro l’Italia, anche se in preda ai crampi nell’ultima parte della gara, ha creato i più grandi grattacapo alla difesa azzurra. Credo che Roy Hodgson si aspetti qualcosa in più da giocatori come Sturridge, Johnson e Welbeck.

L’Uruguay si schiera con un 4-3-3: davanti a Muslera ci sono Fucile a destra, Lugano centrale a far coppia con Godin e Caceres a sinistra della difesa.
Il centrocampo composto da corridori con Rios, Gargano e Rodriguez ha il dinamismo ma non la qualità. Davanti, a dar man forte a Cavani punta centrale di grande movimento ci sono Stuani e Forlan,entrambi per motivi diversi non all’altezza per una squadra che vorrebbe stupire in questo Mondiale.

Gli inglesi si schierano invece con un 4-2-3-1 con Hart tra i pali, da destra a sinistra in difesa ci sonoJohnson, Cahill, Jagielka e Bains; a centrocampo con compiti di interdizione e rilancio azione ci sonoGerrard e Henderson, sulla trequarti a sostegno dell’unica punta Welbeck, ci sono i tre giocatori che possono (se in giornata) mettere in difficoltà qualsiasi difesa avversaria.

CHIAVE TATTICA
La superiorità a centrocampo dei tre giocatori uruguaiani contro i due soli dell’Inghilterra, vista la poca qualità, potrebbe non farsi sentire.
Mentre questa, potrebbe essere un’arma a doppio taglio, che si potrebbe rivoltare contro i sudamericani che potrebbero avere problemi a coprire le fasce laterali.
Con l’abilità nell’uno contro uno, i raddoppi sono fondamentali, e con il passare del tempo e con la stanchezza che si farà sentire, la squadra celeste potrebbe allungarsi e concedere quello spazio agli esterni inglesi, veloci e bravi nel puntare i terzini esterni difensivi uruguaiani, che potrebbero andare in difficoltà. L’Inghilterra deve fare attenzione alla velocità di Cavani che potrebbe mettere in difficoltà i centrali inglesi, non velocissimi se presi in spazi aperti.

Uruguay: Muslera; Fucile, Lugano, Godin, Caceres; Rios, Gargano, Rodriguez C.; Stuani, Cavani, Forlan

Inghilterra: Hart; Johnson, Cahill, Jagielka, Baines; Gerrard, Henderson; Sturridge, Rooney, Sterling; Welbeck

di Gianni De Biasi

“Sopra la Panca” – SportMediaset