CROAZIA-CAMERUN, PAZIENZA CONTRO VELOCITÀ, A CURA DI GIANNI DE BIASI

Nell’analisi odierna, mi occuperò maggiormente delCamerun per due motivi.
Primo: perché della Croazia, ho già avuto modo di parlarne, in occasione della presentazione della partita inaugurale contro il Brasile.
Secondo: perchè la squadra africana, ho avuto modo di incontrarla in una gara amichevole ad ottobre 2013 con la mia nazionale, l’Albania. Pareggiammo 0-0 al termine di un’incontro molto bello e combattuto. L’impressione degli avversari fu molto positiva. È una compagine “fisica” che attua un buon possesso palla nella trequarti, grazie a giocatori con una buona tecnica individuale, in particolare Song e Mbia.
Trovano spesso la superiorità numerica territoriale, grazie alla qualità e alla corsa degli esterni.
Sfruttano gli errori di posizionamento e piazzamento avversari. Non cercano molto la costruzione del gioco ma prediligono la giocata in verticale, cercando di arrivare in zona offensiva con meno passaggi e nel minor tempo possibile per cogliere impreparati gli avversari.Le occasioni da gol nascono soprattutto da giocate individuali degli esterni offensivi, Choupo-Moting da una parte e Moukandjo dall’altra. Durante la gara capita che i due giocatori invertano le rispettive posizioni.Sfruttano discretamente la fascia sinistra per cercare il fondo del campo e crossare. Sfruttano bene la fascia destra con combinazione tra più giocatori. Lavorano bene con i reparti sugli errori degli avversari, portano pressione al portatore di palla per poi aggredire e ripartire sull’intercetto. Il pressing collettivo a metà campo è spesso guidato da Song. È una squadra predisposta per la riconquista del pallone. La zona di campo dove coprono meglio e quindi la più equilibrata per la conquista é il centrocampo. Giocano ad un ritmo molto alto, non mostrando dei cali fisici nell’arco della partita. La linea difensiva è disposta da due centrali e due esterni, marcano a uomo negli ultimi 30 metri. Sono dislocati in linea e molto larghi tra loro. Nella fase di costruzione fanno poco scorrimento palla, si muovono poco, impostano sempre con Nkoulou, il leader del pacchetto arretrato, comanda la difesa, ha un buon piede, bravo nell’anticipo, rapido.

A livello individuale stanno molto attaccati agli avversari rischiando negli anticipi e lasciando molto spazio alle loro spalle, sono lenti nel risalire, spesso irruenti negli interventi e fallosi.
A livello collettivo se sono attaccati difficilmente la linea temporeggia, non sono equilibrati, fanno diversi errori di valutazione e di concentrazione, se pressati dagli avversari vanno in difficoltà.
A centrocampo agiscono tre giocatori, Mbia, un incontrista che funge anche da regista basso, davanti alla difesa, Song, più offensivo con meno compiti difensivi, bravo ad alzarsi palla al piede e ottimo nell’accompagnare l’azione. Giocatore completo, personalità, tecnica, tiro, corsa, contrasto, veloce, si inserisce spesso. Enoh, un esterno dalle buone qualità tecniche ed offensive.
In fase di non possesso palla marcano a zona mista, spesso sguarniscono il loro reparto, dove rimane il solo Mbia. Nella fase di transizione sono molto aggressivi nella riconquista della palla, con un atteggiamento che caratterizza il loro modo di giocare. In attacco giocano tre elementi offensivi di cui uno centrale e due esterni molto alti. Dover rinunciare ad Eto’o, infortunatosi al ginocchio, credo che non sposti di molto i principi ed i concetti di gioco della squadra. Nella gara inaugurale contro il Messico l’attaccante camerunense si è visto pochissimo. Non è stato servito adeguatamente dai compagni di squadra e poi la difesa messicana si è rivelata impenetrabile anche contro il Brasile.  Due i candidati a ricoprire il ruolo di prima punta: Webo e Aboubakar, il primo, bravissimo a smarcarsi con continui cambi di direzione, gioca molto per il gol, in area è molto pericoloso, come vede la porta calcia. Gli altri giocatori offensivi, in particolare gli esterni ( Choupo-Moting e Moukandjo ) contribuiscono di più al gioco, muovendosi senza palla alla ricerca degli spazi, cercando sempre la palla dai compagni, rientrano saltuariamente a dare una mano al centrocampo e se hanno spazio attaccano la profondità cercando l’1 contro 1, dove sono molto pericolosi, in particolare ad accentrarsi a cercare un triangolo, un uno- due o direttamente la conclusione in porta.

La Croazia ammirata contro il Brasile si è confermata un osso duro,ha messo in mostra tutti i suoi gioielli, in particolar modo Modric e Rakitic giocatori di ottima qualità.
Contro i dirimpettai brasiliani Luiz Gustavo e Paulinho non c’è stata partita. Hanno preso per mano la propria squadra dettando geometrie di gioco e leggendo ottimamente in anticipo le intenzioni avversarie.
Sono due giocatori diversi per caratteristiche ma complementari, danno sempre diverse soluzioni in appoggio ai propri compagni, rendendo inoltre più facile il mantenimento del possesso palla.
Un’altro giocatore fondamentale per il tecnico Niko Kovac sarà senza dubbio Mario Mandzukic, assente contro la Selecao per squalifica. Un terminale offensivo di peso, sempre nel vivo della partita, capace di interagire con la squadra e di sfruttare la propria prestanza in alcune situazioni particolari. Una prima punta atipica, sempre in movimento, che libera e occupa spazi, mettendo in difficoltà le difese avversarie. Viene spesso incontro, con un classico movimento a pendolo per poi accentrarsi in area per concludere l’azione. Quando decide di giocare in profondità, agevola gli inserimenti correlati degli esterni offensivi e del trequartista: Perisic, Kovacic e Olic. Nel complesso la squadra croata ha dimostrato di avere un grande equilibrio nelle due fasi di gioco. Ha lavorato molto bene sulle coperture reciproche e nella marcatura preventiva e sul portatore palla in ogni circostanza.Coprire lo spazio a volte è più importante che marcare gli avversari.

Chiave tattica:
La Croazia dovrà far correre velocemente palla con l’abilità dei suoi centrocampisti, e non avere fretta, perché dietro la difesa del Camerun commette sempre qualche ingenuità. Gli inserimenti da dietro senza palla potrebbero essere la chiave per il successo.
Il Camerun dovrà tenere i ritmi di gioco alti, ma anche l’attenzione nella fase difensiva, prevenendo le intenzione dell’avversario, e non dover sistematicamente inseguirlo.

Camerun (4-3-1-2): Itandje, Nyom, N’Koulou, Chedjou, Assou-Ekotto, Song, Makoun, M’Bia, Moukandjo, Choupo Moting, Webo
Croazia (4-2-3-1): Pletikosa, Srna, Corluka, Lovren, Vrsaljko, Brozovic, Rakitic, Olic, Kovacic, Persic, Mandzukic

di Gianni De Biasi

“Sopra la Panca” – SportMediaset