De Biasi: ‘Questa promozione è principalmente merito di Cairo’

Ha avuto il coraggio di non mandarmi via nel momento più delicato 

Dediche? Alla mia famiglia, ho avuto dei giocatori con un cuore grande così’

Gianni De Biasi, reduce dalla doccia negli spogliatoi, sale in sala stampa trafelato ma ancora ebbro di felicità. “Sono come uno uscito da una cantina dopo aver fatto il pieno… Abbiamo brindato, si è fatta festa. Cairo in boxer? E’ successo di tutto”.

La piazza granata reclamava la promozione, dopo tre anni di serie B.

“Con me la serie B è durata solo nove mesi. Ed è durata solo nove mesi grazie anche al dottor Urbano Cairo. Il merito di questa promozione è soprattutto suo, che è stato bravo a resistere a certe pressioni, quando qualcuno lo invitava a fare scelte diverse, nel momento difficile a gennaio e febbraio”.

Quanto è contento De Biasi?

“Provo una gioia che non riesco neanche ad esprimere. Abbiamo fatto un’impresa straordinaria con un gruppo di ragazzi generosi, bravi tecnicamente, che hanno saputo superare un periodo terribile”.

E adesso?

“Dobbiamo metterci subito al lavoro per costruire un Toro da serie A, una squadra sempre più competitiva, anche per rispondere all’entusiasmo di questa piazza che ha dimostrato un amore incredibile. Questo pubblico ci è sempre stato vicino anche perché ha creduto nel progetto e nelle persone serie. Abituati a soffrire? Qua si è rischiato l’infarto, meglio non esagerare”.

Mai temuto di non farcela?

“Ho avuto paura dopo il 3-1, complice l’espulsione di Fantini, che tra l’altro non meritava assolutamente il rosso. Poi c’è stato il rigore… ma in fondo è più bello così. Lo avevo detto alla squadra la mattina, vinceremo soffrendo. Anzi, avevo pronosticato un 3-1, ma non voglio rubare il mestiere a Cairo… Tra l’altro, io avevo previsto che il Mantova andava in vantaggio”.

Due parole sul Mantova le vogliamo spendere?

“Un’ottima squadra, davvero, non sono parole di circostanza. Ci ha fatto soffrire, ma il problema è questo regolamento assurdo, che ci ha costretto a giocare i playoff pur avendo 7 punti di vantaggio sulla quarta, quando per i playout la distanza è di cinque”.

A chi dedica questa promozione?

“Alla mia famiglia, che mi è stata sempre vicina, nonostante i 500 chilometri di distanza. Ora vorrei staccare la spina per un pò, quest’anno ho avuto anche problemi extra calcistici, ma adesso possiamo finalmente pronunciare quella parolina, serie A, senza rischiare di prendere 10 mila euro di multa”.

E se ne va accompagnato dagli applausi della sala stampa, stringendo mani e ricevendo pacche sulle spalle e complimenti.

A cura di
Massimo De Marzi

Fonte: Tutto Toro