IL BRASILE DEVE CONVINCERE – A CURA DI GIANNI DE BIASI

Scontro tra due squadre reduci da due vittorie diverse sia per il risultato numerico che per le occasioni create nel corso delle rispettive gare.
Tutti noi ci aspettavamo un Brasile più determinato e molto più prolifico, nella partita inaugurale, e siamo rimasti delusi per la mancanza di continuità di una squadra, con tanti solisti ma che ancora non ha un’identità precisa.
Solo con l’aiuto di un’infelice arbitraggio, la squadra di casa è riuscita ad aver ragione di una Croazia, che non ha sfigurato nella partita d’esordio.
Dal canto suo il Messico ha superato il Camerun nel diluvio di Natal e affianca il Brasile in testa alla classifica del Gruppo A. I messicani si impongono con merito grazie a un gol di Peralta , dopo che nel primo tempo la scadente terna arbitrale aveva annullato due gol regolari a Giovanni dos Santos, entrambi per fuorigioco inesistente.

Questa sera sono molto curioso di vedere se i “verdeoro” convinceranno e riusciranno a sfruttare tutto il potenziale tecnico che questa squadra ha a disposizione.
Non credo che Scolari cambierà molto rispetto alla partita contro la Croazia, da un lato, per non sfiduciare i possibili esclusi, dall’altro per verificare se la sua idea di 11 iniziale sia quella più idonea a portare il Brasile il più avanti possibile in questa edizione.
Le verifiche e le risposte che Scolari si aspetta questa sera, saranno da Hulk (salvo problemi fisici) e Oscar che sono apparsi al di sotto dei loro standard abituali, però il CT sa per esperienza, che l’esordio (specie davanti al pubblico amico) può riservare sorprese.

Sarà sicuramente una partita molto bella in chiave tattica, e sono anche convinto che il Messico renderà la vita molto dura al Brasile.
I messicani sono “squadra” tosta, giocano con ottima circolazione palla, e sanno sfruttare molto bene l’ampiezza del campo, grazie ai continui inserimenti dei due esterni: Paul Aguillar a destra e Layun a sinistra che mettono palla in area dall’esterno con grande pericolosità.
Tutto questo avviene per un motivo semplice, i centrocampisti Herrera e Guardado hanno grandi qualitò di palleggio, sanno innescare e al tempo stesso scambiare con i due terminali offensivi, che sono Giovani Do Santos e Oribe Peralta, anch’essi molto tecnici veloci e scambiano e giocano palla a terra.
Il CT del Messico è riuscito a trovare gli equilibri di squadra, e proprio per questo motivo un giocatore come il Chicharito Hernandez, è relegato in panchina al ruolo di supplente. Una decisione che vista dall’esterno può sembrare sorprendente, ma ha invece una spiegazione logica nei numeri che supportano la scelta di Peralta. Nelle ultime sette gare ufficiali l’attaccante ha messo a segno nove reti.
La difesa può contare inoltre sulla esperienza di Rafa Marquez, ex Barcellona, giocatore che sa guidare i compagni e al tempo stesso è il regista difensivo della squadra.
La linea difensiva messicana è molto attenta e aggressiva sul portatore palla, sono molto applicati e lasciano pochissimo spazio agli attaccanti che cercano di anticipare sia sul corto che sul lungo con “corse preventive”.

Chiave tattica:
Il Brasile questa sera dovrà dimostrare di avere la “personalità” di squadra che gli consenta di fare la partita, di non subire le ripartenze veloci dell’agile Messico, e di non incentrare troppo la manovra solo ed esclusivamente sui colpi di genio di Neymar, ma sfruttare di più i movimenti senza palla degli avanti, per consentire gli “inserimenti” da dietro, e sfruttare meglio e di più le situazioni palla inattiva.

BRASILE : Julio Cesar; Dani Alves, Thiago Silva, David Luiz, Marcelo; Luiz Gustavo, Paulinho; Willian (Hulk), Neymar, Oscar; Fred.

MESSICO: Ochoa; Aguilar, Rodriguez, Marquez, Moreno, Layun; Herrera, Vazquez, Guardado; G. Dos Santos, Peralta.

di Gianni De Biasi

“Sopra la Panca” – SportMediaset