Le Imprese di Gianni De Biasi

L’ex tecnico gialloblù dalla Longobarda agli Europei con l’Albania

Qualche settimana fa, in occasione dell’ultimo turno delle qualificazioni agli Europei, tanti appasionati gialloblù hanno tifato per l’Albania e soprattutto per il suo Ct, Gianni De Biasi, l’uomo della doppia promozione del Modena dalla C1 alla A di quasi quindici anni fa. Il mister veneto ha compiuto una vera impresa, quella di portare la Nazionale albanese alla fase finale europea per la prima volta nella sua storia, e a Tirana ha addirittura ricevuto una Laurea Honoris Causa per aver influito “qualitativamente nel cambiamento dell’immagine internazionale degli albanesi”. Un’impresa paragonabile proprio a quella della Longobarda canarina. “E’ vero, per certi aspetti l’ho proprio associata a quella avventura – ci spiega De Biasi – abbiamo avuto una escalation più o meno uguale a quella del Modena di allora, anche se qui i risvolti sono completamente diversi. Stiamo parlando di un ambito europeo, con tifosi sparsi in tutto il continente, mentre lì eravamo circoscritti al campionato italiano”.

In questi giorni la sua pagina Facebook è arrivata a oltre 72 mila seguaci e molti tifosi gialloblù l’hanno utilizzata per farle i complimenti…

Si, sono stati tantissimi. Colgo l’occasione per ringraziarli, purtroppo non sono riuscito a rispondere a tutti. Ho ricevuto davvero moltissimi messaggi sia su facebook che su whatsapp, ma anche via mail.

Quando e come è nata l’occasione di allenare la Nazionale albanese?

E’ stato nel 2011. Mi chiamò un giornalista italiano e mi disse che c’era una nazionale interessata a me. Quando imparai che era l’Albania, inizialmente gli risposi che non mi interessava. Poi alla fine li ho incontrati e, dopo quattro anni, sono ancora qui.

Che squadra ha trovato al suo arrivo in Albania?

Una squadra molto datata e da ricostruire. C’era bisogno di un nuovo gruppo di calciatori e siamo ripartiti quasi da zero. Anche per questo possiamo dire di aver fatto un’impresa che è andata al di là di ogni più rosea aspettativa da parte di tutti.

Qual’è il livello del campionato albanese?

Rispetto alla serie A italiana è lontano anni luce. Negli ultimi anni però il campionato albanese è migliorato. Con la riduzione delle squadre da 12 a 10 si lavora di più sulla qualità, anche se da cinque anni c’è l’egemonia di una squadra del sud del paese, lo Skenderbeu di Corcia, che è riuscita a qualificarsi per il girone di Europa League.

Del suo Modena sente ancora qualcuno?

Si, tra l’altro nei giorni scorsi mi hanno fatto i complimenti Mauro Mayer, Jajo Balestri, Giacomo Ferrari e più o meno tutti i ragazzi di allora. Per loro rimango sempre “il Mister” e quando mi succede qualcosa di bello sono contenti per me.

 

I tifosi canarini ogni tanto se lo chiedono: De Biasi potrà tornare prima o poi sulla panchina del Modena?

Nella vita mai dire mai. Spero però che il Modena vada avanti bene e non abbia bisogno di chiamare Gianni De Biasi.

 

Lo ha visto qualche volta quest’anno?

Si, ho visto la partita contro l’Ascoli. Secondo me è una buona squadra, un giusto mix tra giovani ed esperti. In B non ci vuole solo la qualità, serve anche altro.

 

In questi anni ha avuto offerte da squadre di club?

Si diverse, una l’anno scorso a settembre quasi irrinunciabile, ma ho dovuto dire di no essendo legato dal contratto con l’Albania. Io sono fatto all’antica, forse qualcun’altro, al mio posto, non ci avrebbe pensato due volte e sarebbe andato.

 

Avrebbe mai immaginato di vedere il Carpi in serie A?

Nessuno lo avrebbe potuto immaginare, ma è il bello di queste piccole realtà di provincia. Credo che oggi si vada avanti con le idee e con le persone serie che lavorano, al di là del bacino di utenza o della storia del club.

 

Cosa le manca dei suoi anni modenesi?

Intanto dieci-dodici anni di meno. Poi il calore della gente, la bellezza ad esempio di vivere le partite del giovedì in un clima di festa. Era un ambiente molto casereccio e genuino, ma questo era il suo bello.

A cura di Giovanni Botti – Direttore di Vivo Modena