IL PUNTO MONDIALE / 2 De Biasi su Italia-Rep.Ceca 2-0

Sul piede di partenza per qualche settimana di sole e mare con la propria famiglia, Gianni De Biasi si è concesso un po’ di tempo per disquisire sulla partita degli Azzurri. Ha parlato di Lippi, Totti, moduli, atteggiamento in campo e altro ancora. Qui di seguito sono riportati, in esclusiva, i suoi commenti sulla gara contro i cechi e più in generale sulle prime due settimane dei Campionati del Mondo 2006.

LA PARTITA: E’ stato prezioso il risultato. Di positivo c’è quello, ed era l’aspetto più importante per poter andare avanti nel cammino mondiale. Non benissimo il gioco. Siamo stati accorti, coesi ma ci siamo anche proposti molto poco in avanti. Il problema è la mentalità che mi piacerebbe fosse diversa.

IL MODULO: Alla televisione, nello stretto del video, è difficile capire perfettamente lo schieramento delle squadre sul campo e dunque preferisco non dire nulla per evitare di incappare in qualche errore che non farei se fossi stato lì. Mi hanno stupito le posizioni di Camoranesi e Totti, con l’oriundo spesso inquadrato addirittura sulla sinistra. Quando siamo passati con l’uomo in più, comunque, abbiamo schierato una sorta di 4-4-1-1.

I GIOCATORI: Sono pochi quelli che non mi piacciono. Il migliore? Mah, finora Pirlo si è espresso davvero ottimamente.

TOTTI E LA CONDIZIONE: Il problema dell’impiego o meno di Totti riguarda semplicemente la priorità che ha Lippi. Per come sono fatto io, cercherei di impiegare sempre i giocatori al 100% delle energie, soprattutto perché si sta disputando un torneo breve e fitto di partite. E’ vero che magari alcuni calciatori possono darti qualcosa in meno sotto l’aspetto puramente tecnico, ma in quantità possono fare la differenza in positivo.
L’obiettivo dichiarato di Lippi, invece, è quello di recuperare il romanista. In questo, il ct è stato coerente fin dall’inizio. Certo, è difficile pensare che la condizione del numero dieci torni eccellente da una partita all’altra, però può migliorare di gara in gara. Recuperarlo totalmente credo sia impensabile (è quasi impossibile in così breve tempo), ma almeno riuscire a fargli raggiungere un’ autonomia di almeno sessanta minuti a buon livello, è un’operazione auspicabile.

IL PALLONE: Ha un’incidenza notevole sulla disamina delle azioni. I tanti gol da fuori area rappresentano una delle conseguenze a cui si sta andando incontro, perché chi ha un buon tiro è più facilitato del solito. Un’anomalia.

LE ALTRE SQUADRE: Quella che mi ha impressionato maggiormente è l’Argentina. E’ una compagine giovane ma solida e di grande prospettiva. Sono meno farfalloni e volubili di un tempo e più concreti. E poi hanno alcuni giovani straordinari: Messi, Tevez e Mascherano su tutti.

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A cura di
Federico Freni

Fonte: Federico Freni