De Biasi: “Non guardiamo al Catania, a Trieste con determinazione’

L’allenatore granata si sofferma anche sulle sue emozioni riguardo le celebrazioni del 4 maggio

Come di consueto l’atmosfera della conferenza stampa di inizio settimana è all’insegna della serenità. Con il mister si parte subito a capire quali sono le condizioni di Muzzi.
“Non ha nulla di particolare, solo un affaticamento muscolare. Sabato abbiamo preferito tenerlo a riposo. Meglio non rischiare un giocatore che per noi è molto importante e che sarà utile in questo finale di campionato. Tra l’altro Roberto ha preferito stare a fianco della panchina invece che andare in tribuna, proprio per vivere con noi le emozioni a bordo campo”.
Nei suoi precedenti campionati ha mai vissuto la situazione di sentire il fiato sul collo delle altre pretendenti?
“No, nelle mie tre promozioni una l’ho vinta con tre turni d’anticipo e le altre due alla penultima di campionato. Quelli che stanno dietro possono dare fastidio, ma è sempre meglio essere davanti. E’ vero che con i tre punti le distanze possono essere colmate in fretta”.
Il pareggio del Catania ha cambiato la situazione?
“Non è cambiato nulla, rimangono quattro partite in cui dobbiamo cercare di fare meglio possibile, a partire da sabato contro la Triestina. Sarà una gara difficile con una squadra che ormai può considerarsi fuori dai playout per cui tranquilla a livello psicologico, potrà contare sulla sua serenità”.
Ha già fatto mente locale se è meglio arrivare terzi o quarti?
“Arrivare secondi sarebbe meglio! L’importante è giungere in fondo in buone condizioni fisiche, per il resto è ancora tutto da verificare”.
Si avvicina il 4 maggio come lo sta vivendo?
“Sto seguendo l’evento in mezzo al calore che c’è attorno, con tutti i preparativi nell’aria. La massima emozione la vivremo a Superga e poi al Filadelfia giovedì pomeriggio, faremo una bella iniezione di Toro!”.
Tra qualche giorno si festeggia il trentesimo anniversario della vittoria dell’ultimo scudetto, pensate di essere degni eredi di quella squadra?
“Con le dovute differenze del caso i ragazzi hanno dimostrato di essere degni di far parte del Toro. Adesso speriamo di vivere nel modo migliore queste ultime gare che ci attendono. L’importante è che i ragazzi abbiano capito cosa vuol dire far parte del mondo granata, ma credo che giovedì lo comprenderanno ancora meglio”.
C’è stato qualcosa di particolare che le ha fatto capire ancora meglio il simbolo granata?
“Ho intuito cosa vuol dire la maglia granata guardando la fiction sul Grande Torino mandata in onda dalla Rai. Lì si è capito il suo lato romantico, soprattutto vivendo le emozioni da parte del presidente Novo, un momento estremamente drammatico, ma molto ricco di umanità”.
Ha mai giocato da ragazzo al Filadelfia?
“No, però ci sono stato da solo nel giorno dei Santi. Sono entrato alle 8,15 e poi sono andato alla messa delle 10 a Superga”.
Che effetto le ha fatto entrare al Filadelfia?
“Prima di tutto il disagio di vederlo così abbandonato, considerando che dentro si è scritta la pagina più importante della storia granata. Sono molto perplesso che sia stato ridotto così”.
Tornando al momento attuale come ha trovato il prato del Delle Alpi sabato?
“Io non ho messo piede sul manto, ma i ragazzi mi hanno detto che è molto migliorato, sembra essere tornato quello della prima giornata di campionato quando abbiamo giocato contro l’Albinoleffe, molto buono”.
E’ contento di avere tanti giocatori in rosa? Non le crea qualche problema di scelta?
“Ben vengano gli esuberi. A volte è difficile la scelta, ma per fortuna sono tutti ragazzi che capiscono le decisioni e remano tutti per il bene della squadra e non per se stessi. La squadra che non vince è perché ha giocatori che pensano solo per sé e non al bene del gruppo”.
Sentirete la mancanza di Rosina impegnato con l’Under 21?
“Senza dubbio, è un giocatore molto importante per noi”.

Fonte: Toronews