ARGENTINA, ORA O MAI PIU’. MESSI HA L’OCCASIONE DI USCIRE DALL’OMBRA DI MARADONA, L’OLANDA E’ L’AVVERSARIO “GIUSTO”

ARGENTINA, ORA O MAI PIÙ.

L’Argentina non vince un mondiale da diciotto anni e non disputa una finale da Italia ’90. Giocava in quella squadra ancora un certo Diego Armando Maradona! Oggi la stella della albiceleste è Leo Messi, il giocatore più forte al mondo, che cercherà l’impresa, e anche per il duello a distanza con Diego, avrà una fortissima motivazione per cercare di vincere il suo primo Mondiale. L’Olanda dopo lo spavento vissuto nel quarto contro la Costa Rica, vinto ai rigori, grazie anche all’intuizione di Van Gaal, che ha cambiato il portiere proprio all’ultimo minuto di gioco e proprio per questo motivo. A guardare meglio questa mossa, non si può dire che sia basata sul conforto dei numeri, in quanto in precedenza Krul non lo possiamo considerare certo un “para rigori” avendone presi solo 2 su 34! Perché quindi lo avrà fatto? Credo principalmente per destabilizzare i rigoristi centroamericani, che ignari della vera forza di questo portiere, si sono sentiti meno sicuri. Alla fine così possiamo spiegare questa sostituzione, e con l’approccio guascone del nuovo entrato, che ha messo ulteriore pressione ai rigoristi avversari.

Tra le quattro nazioni ancora in corsa, l’Olanda mi sembra avere molta meno qualità rispetto alle altre contendenti.  Robben,Van Persie, Kuyt e Sneijder sono i giocatori con maggiore talento ed esperienza internazionale, mentre l’infortunio di Strootman ha privato gli arancioni del loro miglior centrocampista, ancora mesi prima di partire per il Mondiale. Una sfortuna che si è bilanciata dopo le due partite contro Messico e Costarica, nelle quali gli Orange hanno beneficiato di un penalty decisivo per un presunto fallo su Robben, e hanno vinto la lotteria dei rigori contro i “caffeteros”. L’Argentina invece, da un’analisi dei dati, ha un buon possesso palla ma nonostante questo tira poco verso la porta avversaria. Con attaccanti di qualità come Messi, Higuain e Lavezzi, gli bastano poche occasioni per fare gol, e oggi dovrà fare a meno di una pedina importantissima tatticamente come Di Maria. Da sempre l’Argentina è considerata per tatticismo e determinazione una squadra “italiana”, con un cinismo che sa sfruttare nei momenti decisivi. Nel quarto contro il Belgio, Sabella ha messo in campo Demichelis al posto di Fernandes, per dare maggiore esperienza e centimetri alla difesa.

Chiave tattica: al pragmatismo e cinismo argentino, si contrappongono duttilità tattica e spirito di sacrificio olandese. Interessante verificare quali atteggiamenti difensivi metterà in atto Van Gaal per non perdere uno dei suoi uomini della linea difensiva  a 3/5 contro il 4-3-3 sudamericano, con un Messi che aiuta anche nella fase del non possesso. L’abilità di quest’ultimo anche nelle palle inattive può rilevarsi decisiva. L’Olanda avrà in Robben e Van Persie i terminali offensivi per mettere in difficoltà gli argentini, e la costante spinta sugli esterni di Kuyt e Blind che possono sfruttare l’ampiezza, e permettere a Sneijder la scelta di verticalizzare o servire internamente Robben.

Olanda: Cillessen, Vlaar De Vrij, Martins indi, Kuyt, Wijnaldum, Sneijder, Blind, Robben, Depay, Van Persie
Argentina: Romero; Zabaleta, Garay, Demichelis, Rojo; Perez, Mascherano, Biglia; Messi; Lavezzi, Higuain

 di Gianni De Biasi

“Sopra la Panca” – SportMediaset