De Biasi, inno all’Albania: “Una storia straordinaria”

Dopo l’1-0 alla Romania, premio da un milione di euro per i giocatori e la promessa di passaporto diplomatico

LIONE - UN milione, come al signor Bonaventura. È il premio, in euro, che il premier Edi Rama ha accordato ai giocatori dell’Albania dopo la vittoria sulla Romania, la prima in una fase finale. Un milione e la promessa, in una lunga e commossa telefonata, di un passaporto diplomatico, come si conviene a chi ha scritto una pagina di storia del proprio paese. Gianni De Biasi è l’artefice italiano del miracolo insieme al suo staff e al vice Paolo Tramezzani.

Lei ormai è un albanese acquisito: canta l’inno con un trasporto incredibile.
“Perché è un motivo bellissimo, mi trascina. Le parole sono un po’ difficili, ne conosco il significato ma la pronuncia è complicata, per fortuna durante l’esecuzione degli inni mi aiuto col karaoke che c’è dentro lo stadio. Questo è un popolo straordinario, ha conosciuto dittature e sofferenze, troviamo tifosi albanesi ovunque andiamo, una passione eccezionale”.

Più l’emozione o l’orgoglio?
“Entrambi. Però c’è anche rammarico: avessimo fatto almeno un punto nelle prime due partite ora non dovremmo cuocere nell’attesa, per capire se rimarremo nel torneo”.

Non è ancora soddisfatto?
“E perché dovremmo esserlo? Contro Svizzera e Francia abbiamo dimostrato che nazionali in teoria molto più forti di noi ci hanno battuti per sfumature. Contro la Francia quel gol di Griezmann ancora non ho capito com’è arrivato, da dove è spuntato. E contro la Romania abbiamo dimostrato di essere una squadra, un gruppo di uomini: potevamo crollare psicologicamente dopo due sconfitte, invece la gara è stata interpretata alla perfezione”.

Il tutto lasciando in panchina il capitano, Lorik Cana.
“È stata una decisione difficile, gliel’ho comunicata solo poche ore prima della partita. Eppure, giù il cappello: si è messo subito a disposizione dei compagni, li ha incitati e sostenuti, ha avuto un atteggiamento da grande uomo e grande capitano. Ma in assoluto è stato bellissimo vedere questi ragazzi mantenere la voglia di stupire l’Europa, e riuscirci. Siamo cresciuti, siamo quello che volevo che fossimo. E siamo pronti per andare avanti”.

Ah sì?
“Guardate, l’Albania negli ottavi può dar fastidio a tanti. Dovevamo solo sbloccarci, in fondo”.

Quindi ora in questi giorni cosa farete?
“Ci alleneremo, con l’idea di andare in campo per gli ottavi venerdì o sabato. Facendo un gran tifo davanti alla tv anche per l’Italia: magari ci facesse un bel regalo battendo l’Irlanda, tiferò come un pazzo, e conoscendo

Conte sono sicuro che daranno il massimo. Se invece non ce la dovessimo fare, ci prepareremo per settembre: qualificazioni mondiali, siamo nel girone dell’Italia e le daremo pensieri, vedrete”.

De Biasi, sa che nei tre mondiali disputati con questa formula (1986, 1990 e 1994), solo una volta chi è arrivato terzo con tre punti è stato eliminato?
“Scusate: devo toccare qualcosa. Ferro, legno, plastica e altro. Ci vediamo eh?”.

Tratto da Repubblica.it a cura di Andrea Sorrentino