Conegliano premia De Biasi, il mister che vola con le Aquile

Anche Sarmede lo applaude: «Orgoglio del nostro paese» Il tecnico: «Mi sento ambasciatore della Marca nel mondo»

CONEGLIANO. Il tributo della sua città. Dopo la gloria in Albania, per Gianni De Biasi è arrivato anche il riconoscimento ufficiale da parte di Conegliano.

Ieri sera prima dell’inizio della seduta del consiglio comunale, il 59enne è stato accolto dal sindaco Floriano Zambon e da tutto il consiglio comunale. Presente anche Larry Pizzol, sindaco di Sarmede, paese natale del commissario tecnico. La benemerenza Cima da Conegliano è stata consegnata al tecnico “per aver saputo educare i giovani e gli adulti a valori di lealtà e disciplina, diventando ambasciatore della nostra città e nel mondo”. Zambon ha ripercorso le tappe della carriera di De Biasi, prima come calciatore e poi come allenatore. La favola più bella, con l’arrivo nella panchina dell’Albania, a fine 2011 e la storica qualificazione agli Europei di Francia del 2016. «Non poteva passare inosservato quello che ha fatto, anche perché ha mantenuto legami forti con la città, ha saputo essere presente in vari consessi cittadini, consolidando rapporti e relazioni con i coneglianesi», ha detto il primo cittadino. Pizzol ha voluto sottolineare l’importanza anche dell’uomo De Biasi, al di là dello sportivo. «Gianni con il suo lavoro, in umiltà e silenzio ha dimostrato che lo sport può incarnare valori sani e genuini, al di là degli aspetti economici che spesso prevalgono», ha aggiunto il sindaco di Sarmede, «è un orgoglio per Sarmede come per Conegliano avere De Biasi, prima che come sportivo come persona». Poi è toccato al mister prendere la parola non solo davanti ai consiglieri, ma anche al pubblico, come dirigenti, accompagnatori, tifosi e giocatori del Calcio Conegliano e a qualche albanese.

«Voglio ringraziarvi tutti per questo riconoscimento, sono molto contento per me ma anche per voi, perché in fondo ho sempre portato in giro la Marca trevigiana in maniera molto chiara ovunque sono stato», ha commentato, «del resto le mie origini mi hanno sempre trattenuto qui, vicino a dove sono nato. La mia terra è una radice forte sul quale ho poggiato non solo il mio modo di essere come professionista ma prima come uomo. In Albania ho trovato un attaccamento alla maglia, ai colori, alla bandiera che non trovo in Italia. E invece dovremmo sentire più forte il richiamo alla nostra patria, alla nostra bandiera e metterci più cuore. Se fai le cose con cuore e passione è più facile raggiungere i propri obiettivi». Di certo, De Biasi ha raggiunto più di un obiettivo. Ha realizzato un sogno, ridando speranza a un popolo, l’Albania.

a cura di Salima Barzanti