Intervista esclusiva a Gianni De Biasi

Buongiorno De Biasi, come sta?
“Bene, grazie, sto ricaricando le batterie in vista della prossima stagione”.

Ha visto la Nazionale contro la Romania? 
“Si e preferisco non parlarne. Non mi va di commentare il lavoro degli altri. Ho risposto alcuni giorni fa ad una domanda relativa all’impiego mancato di De Rossi contro l’Olanda e sono stato automaticamente inserito tra i contestatori di Donadoni. No grazie, così non ci sto”.

Non si preoccupi, l’argomento non è la squadra azzurra bensì quella che allena. La piazza granata mormora, i giornali non danno notizie beneauguranti e l’intero clima attorno al Torino si è fatto incandescente. 
“Tutto questo mi sembra una esagerazione. Rilevo troppo pessimismo sulla prossima stagione quando siamo appena a metà giugno. Bisogna stare più tranquilli e avere fiducia. La società si sta adoperando per approntare la miglior rosa possibile compatibilmente con le risorse economiche a sua disposizione, senza dimenticare che una base esiste già e si cercherà di apportare soltanto alcune migliorie ben calibrate. L’ho già detto a suo tempo ma lo ribadisco: ci sono squadre che vantano fatturati maggiori del Torino e sfruttano anni e anni di vantaggio rispetto a noi. Il Toro ha soltanto tre anni di vita, non dimentichiamocelo”.

Eppure le critiche aumentano ogni giorno di più. Si imputa l’immobilismo societario e la conseguente perdita di tempo prezioso. 
“Quello che scrivono i giornali non rispecchia sempre la giusta dimensione delle cose. Il loro lavoro, in questo momento, è giustamente quello di scovare le notizie perché il campo non parla e non può generare argomenti. Il compito del Torino, viceversa, è l’esatto opposto e cioè muoversi nell’ombra, sottotraccia. Per spiegarmi meglio si può dire che il Toro, forse, non si vede sui radar, dà l’impressione di rimanere statico, perdendo opportunità interessanti ma nella realtà dei fatti è attivo e si sta muovendo. Quando si teme l’immobilismo, poi, ci si dimentica che è tutto il mercato ad essere fermo. Per ora, tolte le squadre di vertice, solo Genoa e Palermo hanno operato sul mercato ma è anche vero che si sono private di elementi preziosi, bomber da 15-20 gol a stagione. Credo si debba pazientare serenamente perché una volta superato il nodo cruciale delle buste, tutte le operazioni, non solo quelle granata, subiranno una forte accelerazione”.

La delusione dei tifosi, però, appare comprensibile. Sono due stagioni che il Toro si salva per il rotto della cuffia con sofferenze inenarrabili ed ora, mentre le altre squadre programmano ed investono, la società granata sembra ferma al palo ed anzi si narra che venga addirittura rifiutata da certe persone… . 
“Il Toro non si rifiuta mai! Specialmente questo Toro, finalmente sano, privo di ogni debito.
Diamo tempo al tempo. C’è molto da fare, è indubitabile, ma l’atteggiamento migliore è quello di rimanere ottimisti e propositivi per garantire il miglior contesto possibile a chi si sta rimboccando le maniche in questi giorni. Tirare le somme adesso, fornendo giudizi anche aspri, agitare le acque ed aumentare la pressione non è un atteggiamento costruttivo.
Lasciamo lavorare chi di dovere, poi fra un mese e mezzo si potrà fare il consuntivo”.

Calma e sangue freddo, dunque. Sembrerebbero delle rassicurazioni. 
“Si, lo sono. E poi voi sapete come sono fatto. Non ho mai peli sulla lingua e se ci fosse qualcosa che non va per il verso giusto non esiterei a farlo presente. Ma ora, lo ribadisco, è troppo presto per dare giudizi, mettendosi strane idee in testa. Lasciamo operare serenamente i vertici societari garantendogli maggiore serenità”.

Cambiamo argomento. Corini ha rinnovato il contratto di un altro anno, è contento? 
“Molto bene. Eugenio è un giocatore straordinario che può dare tanto al gruppo sotto molteplici punti di vista. La sua riconferma è stata un’ ottima mossa”.

Concludendo, mister, abbiamo letto che si sta allenando per mantenere fede al voto salvezza fatto al suo ritorno a Torino. Per quando è fissata la data? 
“Ancora non ho deciso. Dipende da quanto riuscirò ad allenarmi. Gli amici della Pinarello mi hanno regalato una bici nuovissima per l’occasione. Orari e modalità ve li comunicherò prossimamente.
Ma perché mai mi sono lasciato scappare la frase: Farò tre volte Superga ? …“.

Intervista a cura di Federico Freni

Fonte: Redazione