Il tecnico si gode la vittoria sull’Empoli, ma sottolinea che finora il Brescia ha ottenuto non più di due risultati utili consecutivi

De Biasi: «Ed ora la continuità»
La squadra sta trovando una fisionomia e va a segno con più elementi

Avete presente il concetto di «contenuta soddisfazione»? Allora avrete già negli occhi l’espressione e nelle orecchie il tono di voce di Gianni De Biasi ieri pomeriggio nella consueta chiacchierata che precede il primo allenamento della settimana. Finalmente riprende il lavoro dopo una vittoria… «Sicuramente abbiamo vissuto un lunedì diverso, perché il successo porta una serenità ed una luce particolari. Oggi la giornata è splendida e noi la vediamo ancora più luminosa». Che cosa ha avuto il Brescia in più rispetto ad altre gare? Forse un pizzico di cinismo? «Rispetto alla partita precedente sì, perché secondo me a Modena avevamo giocato meglio e per molto più tempo. Domenica è stata una partita diversa, perché avendo trovato il vantaggio nei primi minuti, abbiamo avuto la possibilità di gestire la partita senza rischiare nulla. Era peraltro quello che avevo chiesto alla squadra: accantonare gli svolazzi ed i ghirigori per badare alla concretezza». In effetti la partita si è decisa in meno di cinque minuti… «Di più non si può chiedere. La gara si è ben presto incanalata sui binari desiderati e così abbiamo potuto controllarla senza grandi problemi, provando anche a rimpinguare il risultato». Il Brescia ora vanta il settimo attacco della serie A. «Una marcia per certi versi sorprendente, anche se dobbiamo migliorare alcuni aspetti e soprattutto non cantare vittoria, perché già domenica siamo attesi da un cliente scomodissimo, che è riuscito a fare tre gol alla Sampdoria». Da un po’ di tempo lei sosteneva che mancavano solo i risultati. Ora stanno arrivando anche quelli. «Però finora non siamo andati oltre delle mini-serie, visto che al massimo abbiamo ottenuto due risultati utili consecutivi. Dobbiamo fare meglio, cominciando da domenica prossima a Perugia, per poi dare seguito alle buone prestazioni. Anche con l’Udinese ci eravamo espressi su buoni livelli e quindi sono già tre le giornate nelle quali la squadra sta facendo bene. D’altronde sta trovando una sua identità: in campo va più o meno la stessa formazione e questo è un vantaggio, perché ci si trova meglio, c’è maggiore consapevolezza. Stiamo lavorando per costruire una compagine che non debba dipendere da un singolo. Sarebbe penalizzante trovarsi nella situazione per cui fermato il bomber siamo rovinati. Noi per fortuna andiamo a bersaglio con diversi giocatori e questo è un aspetto positivo». Il prossimo traguardo è quindi la continuità. «Naturalmente. Anche perché per salvarsi bisogna viaggiare alla media di 1,3 punti a partita. Nelle prossime 21 gare dobbiamo raccogliere 28 punti e quindi si deve premere sull’acceleratore». Di Biagio preferisce sempre giocare a centrocampo. «Penso che alla lunga riuscirà ad apprezzare il suo lavoro, in quanto funzionale alla squadra. Se un domani ci sarà la possibilità, non mancherò di utilizzarlo nella posizione che predilige». Non è peraltro da escludere che possa ritrovare l’azzurro proprio come difensore centrale. «Penso sia possibile. A parte Maldini, non ci sono elementi di grande esperienza internazionale. Non voglio dare suggerimenti a Trapattoni: dico soltanto che Di Biagio in quella posizione mi sta stupendo e che lo considero in termini assoluti un grande giocatore». Il Brescia con il 4-4-2 sembra aver trovato una buon equilibrio. «Non so se è il modulo giusto. Quello che più conta è trovare un’identità di squadra, che ci consenta di affrontare ogni avversario senza grandi stravolgimenti. Il 4-4-2 da questo punto di vista si sta dimostrando una soluzione efficace. Ribadisco che le mie idee erano diverse, poi vedendo che i risultati tardavano ad arrivare ho optato per una via alternativa. Se troveremo sul campo i necessari equilibri, potremo avere sviluppi ancora diversi, sia come soluzioni offensive, sia come sistema di gioco». Baggio? «È sulla via del recupero. Sta lavorando per poter tornare ad essere protagonista».

Franco Bassini

Fonte: giornaledibrescia.it