De Biasi: La A subito, pensare ai ripescaggi ci offende

De Biasi ci siamo. Una stagione in due partite. Salivazione azzerata, mani due spungne alla Fantozzi?
«Ero emozionatissimo prima di Cesena. Per ora sono tranquillo, ma so che a pochi minuti dall’inizio non sarà così rilassato».

Centottanta minuti da vivere pancia a terra. Siete pronti?
«Abbiamo cercato di recupare le energie perse nella doppia semifinale. A parte Ardito stanno tutti bene».

Anche Abbruscato?
«Anche lui è disponibile. Ora tocca a me scegliere la squadra giusta. Ho idee chiare».

Ha certezze anche sull’atteggiamento mentale dei suoi?
«Ho visto una grande voglia, l’ultimo allenamento ha confermato che la squadra è molto carica. Chi ha giocato di meno nell’ultimo periodo vuole dimostrare di essere da Toro».

Squadra perfino troppo carica?
«Diciamo consapevole di potercela fare. Sarà importante ottenere un risultato positivo già nell’andata. Abbiamo a disposizione due risultati su tre per centrare la serie A».

Tanto il Toro in A andrà lo stesso dopo le retrocessioni previste. Lo dice anche il presidente del Mantova.
«Ecco una cosa che mi è rimasta qui sullo stomaco. Anche prima di Cesena dicevano che siamo raccomandati, che la promozione l’avremo comunque. Non mi piace, la A dimostreremo di meritarla sul campo. Non raccogliamo certi messaggi subliminali che arrivano dall’avversario di stasera».

Il Mantova dopo un periodo di crisi profonda ha ripreso alla grande.
«Noi nelle ultime dieci partite abbiamo vinto nove volte. Loro hanno ottenuto tre vittorie, quattro pareggi e tre sconfitte. Hanno messo insieme la metà dei nostri punti. Indubbiamente contro il Modena ho visto una squadra in ripresa, ma pure noi stiamo molto bene».

Tattica vincente?
«Non fare calcoli. Giocare per vincere senza pensare al ritorno. Ci vuole l’attenzione giusta per le partite in cui c’è molto in palio».

Questa partita è stata etichettata come la risposta del calcio pulito.
«C’è molto di genuino in queste due squadre. Parlo del Toro, perchè è la realtà che ci interessa più da vicino, riesce a riscaldare i cuori come poche altre squadre. Oltre 40 mila biglietti venduti in prevendita per la sfida di domenica, hanno dell’incredibile, dimostrano come la gente granata ci creda».

Fra i pochi arbitri che si sono salvati dalla bufera, per stasera è stato scelto Pieri.
«Mi pare una designazione all’altezza dell’avvenimento. Un arbitro di spessore assoluto. Ma a noi non deve interessare, siamo pagati per giocare».

Ha studiato la mossa vincente?
«Ho studiato il Mantova e occorre giocare palla a terra e sfruttare molto le fasce. Saremmo masochisti se pensassimo di metterli in difficoltà con i lanci lunghi che agevolerebbero la lora difesa».

Comunque vada che stagione sarà per lei?
«Straordinaria. Siamo partiti dal niente dopo il fallimento e abbiamo messo insieme la squadra con la campagna acquisti più veloce della storia del calcio: una settimana. Ma non mi accontento di fare 99, voglio sempre fare cento».

Qualcuno dei suoi sarà portato a pensare già al ritorno?
«Errore imperdonabile. Speculare ci danneggerebbe. Anche se sappiamo che con due pareggi saremmo promossi, vi assicuro che nessuno di noi parte con questa idea in testa».

Muzzi è ammonito. Lo risparmierà in partenza per paura di una squalifica?
«Nessun allenatore fa calcoli di questo tipo. Muzzi è uno dei nostri attaccanti e se riterrò di farlo, giocherà. Se scatterà la squalifica ce ne faremo un ragione. In questo momento il reparato attaccanti è al completo».

Ma segna poco.
«In semifinale ci hanno aiutati un centrocampista e un difensore. Ora tocca a loro essere decisivi».

di Fabio Vergnano

Fonte: La Stampa