Gianni De Biasi pilota l’Aquila «Match che ci aiuta a crescere»

Tutto pronto per la sfida Italia-Albania. Cresce la tensione agonistica, anche se quella del Marassi di Genova sarà un’amichevole. Ma il match vale molto, molto di più. Primo, per la finalità…

utto pronto per la sfida Italia-Albania. Cresce la tensione agonistica, anche se quella del Marassi di Genova sarà un’amichevole. Ma il match vale molto, molto di più. Primo, per la finalità benefica, la raccolta di fondi per gli alluvionati della Liguria. Secondo, per i “nuovi” convocati di casa Italia che vorranno mettersi in luce davanti a Conte. Terzo, ma non ultimo, per l’Albania di mister Gianni De Biasi che “non vede l’ora” di confrontarsi con i più blasonati colleghi. Per dimostrare un valore decisamente in crescita, da quando il coneglianese è arrivato alla corte di Tirana. «Scenderemo in campo a Marassi con la stessa formazione titolare con la Francia – commenta il commissario tecnico – ci tengo molto, a questa partita, perché seppur quella che affronteremo sarà per così dire un’Italia “sperimentale”, sarà un match che ci aiuterà nel nostro processo di crescita e di accumulo di esperienza».

La delegazione straniera sarebbe dovuta atterrare domenica a Genova, ma a causa del maltempo, l’aereo su cui viaggiava è atterrato a Milano. Tant’è che i ragazzi di De Biasi si sono allenati domenica pomeriggio e ieri mattina al centro sportivo Interello. Nuova rifinitura leggera questa mattina a Santa Margherita, prima dell’incontro. «Chi temo di più? Tutti e nessuno, nel senso che ci sono tutti giocatori forti e anche i “neo” convocati avranno una grande voglia di farsi notare da Conte, quindi anche se amichevole ci sarà agonismo eccome», aggiunge il 58enne originario di Sarmede. Invidia per la rosa di Conte? Neanche per sogno. «L’invidia non fa parte del mio carattere e poi, sinceramente, stimo moltissimo Antonio Conte, un allenatore che ha fatto la gavetta sul campo, partendo dalla serie C e arrivando alla Juventus – aggiunge – si è meritato sul campo di allenare la nazionale. Certo, avere alcuni giocatori simbolo, solo per citarne due, come Pirlo e De Rossi…».

Di certo i suoi giovani atleti avranno una voglia di fare senza eguali, loro diventati ormai simbolo del riscatto di un paese travolto da guerra e povertà fino a pochi anni fa. Alla faccia della poca fame, dei tanti videogiochi e del poco calcio per “strada”, che sembrano imperare lontano dall’Albania.

Salima Barzanti

La Tribuna di Treviso