Cairo blinda il mister: “Il Toro resta suo, lo farà grande”
I due presidenti s’incrociano sulla via degli spogliatoi. Franza è nero dalla rabbia, Cairo al settimo cielo. Il giallorosso stringe la mano e fa i complimenti al granata che prova a tirarlo su: «Tieni duro, dai». Poi, le loro strade si dividono. Come il senso delle loro esternazioni. Franza, di nuovo terz’ultimo, ci va giù pesantissimo. Contro tutto e tutti: «La nostra è stata una prova vergognosa, direi ignobile. Non si dovrà mai più vedere una cosa del genere, perché così non si va da nessuna parte. L’ho già detto alla squadra e all’allenatore. Poi, però, sono di nuovo costretto a parlare di arbitraggi: primo gol in sospetto fuorigioco, secondo con un rigore per fallo cominciato fuori area. Bisogna che, una volta per tutte, mi spieghino il regolamento: se serve, andrò a Coverciano per farmi illuminare. Basta, però, subìre torti».
Cairo ha tutt’altri pensieri. Gusta il sapore della sua prima volta assoluta con 3 gol in trasferta, coccola i suoi pupilli («Che lanci, Gallo; che grinta, Muzzi; che gol, Stellone») e applaude il terzo successo su 4 partite del mister che ha richiamato: «Ho visto un Toro palluto, protagonista di un gran 1° tempo, in cui avremmo potuto e dovuto segnare di più». Un Toro trasformato, non solo nei risultati, dal ritorno di De Biasi: «Evidentemente, c’era bisogno di una scossa, di stimoli nuovi – riconosce Cairo -. De Biasi è stato bravo anche a varare una squadra più offensiva: l’ho visto subito motivatissimo. E’ nato un rapporto ancora migliore, fra di noi. Come sempre capita quando c’è una crisi di coppia che viene superata». Al punto da programmare un futuro assieme? «Assolutamente sì. De Biasi continuerà a essere il nostro allenatore e non solo perché ha un contratto fino al 2008. C’è voglia di lavorare in modo sempre più coordinato, per rafforzare la squadra». Tosi, invece, è in scadenza. Il dg non sarà più lui, vero? «E chi lo dice? A giorni ci incontreremo: deve sottopormi un progetto, le relazioni delle osservazioni fatte in questi mesi. Vedremo. C’è tempo. Intanto, pensiamo a salvarci. Guai a mollare, proprio adesso».
Fonte: La Stampa